Chobin (boing, boing, boing), ma com’è carino… e con un finale sorprendente

Basta la parola e si comincia a canticchiarne la sigla: Chobin (boing, boing, boing), ma com’è carino e dolce… Incredibile, vero? Bene, questo splendido cartoons è stato prodotto nel lontano 1974 ma, in Italia, è arrivato solo nel 1982. Il finale lo ricordate? no? Normale…

Chobin, la sua missione: ritrovare la mamma rapita da Brunga

Chobin si rifugia sulla Terra per scappare dal terrificante Brunga che ha invaso il suo pianeta natale… E’ ancora un “cucciolo”, rimbalza di qua e di là, non sa cosa siano gli umani umani ma ha un gran cuore. La sua missione? Liberare la mamma, catturata proprio dal perfido Brunga…

Per sua fortuna, Chobin incontra, sulla Terra, degli amici che gli daranno una mano. Al suo fianco ci sono Ruri, una graziosa orfanella, affidata alle cure del saggio nonno (amante delle stelle), e tanti amici del bosco. Sì, ricordate bene: Chobin sa parlare con gli animali. Tra i tanti, c’è Kyroshon, una bellissima farfalla umanoide che aiuta Chobin quando finisce nei guai, quindi sempre…

Inoltre, il nostro Chobin, possiede un talismano (la Goccia di Stella) che ha un potere eccezionale. Lo dovrà usare per liberare la mamma e tornare su Stella Stellare, il suo pianeta natale.

Chobin, il finale che non tutti conoscono

Chobin ha le fattezze di una palla rimbalzante gommosa ma, attenzione, in realtà ha forme completamente differenti. Alla fine del suo lungo viaggio, Chobin cambia forma.

Spoiler, quindi a voi la decisione se continuare o meno. Dicevamo, al termine della sua avventura, Chobin si trasforma in uno splendido essere umanoide con delle ali. Un finale a sorpresa… Ma è sempre Chobin, tranquilli.

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