Anime Cult, il più violento di sempre? Bem il mostro umano
A partire dalla fine degli anni ’70, i cartoni animati giapponesi invadono l’Italia. Arriva di tutto, anche anime, diciamo così, non proprio adatte ad un pubblico di bambini. Dall’Uomo Tigre a Devilman, sino a Bem il mostro umano…
Bem, un cartone animato a tinte horror
Di cartoni animati con un marcato riferimento alla violenza ne abbiamo visti a iosa in quell’epoca. In particolare, tra i più “eccessivamente aggressivi”, spicca Bem il mostro umano. Trasmesso per la prima volta in Italia nel 1982 (ma creata nel lontano 1968 in Giappone da Saburo Sakai e Nobuhide Morikawa), racconta le avventure di Bero (un mostro umanoide di circa 7/8 anni), Bera e Bem.
Avventure all’insegna del mistero, di corpi trucidati e sangue che zampilla ovunque. Tra le tante curiosità questo anime, ricordiamo il testo della sigla italiana, cantata dal mitico Nico Fidenco, un filo inquietante: “Notte bianca di spavento, notte nera di terrore, acqua pioggia neve e vento. Lampi e tuoni di furore… Con un rantolo agghiacciante, l’assassino col coltello squarta e taglia ad ogni istante, chiunque incontra nel castello… Ma dal mondo dell’orrore, dove il cielo è sempre nero, piomba il figlio del mistero, più veloce del pensiero (del pensiero)”. E il ritornello, lo ricordate?: “Arriva Bem nemico del mal, che in bocca tien mille pugnali. Solo tre dita, due occhi di ghiaccio, sessanta vipere sopra ogni braccio. Dell’assassino lui fa un macello, lo pesta a sangue con un randello”. Non c’è da aggiungere altro, se non che c’era davvero di che spaventarsi tra mano mozzate che prendono vita, streghe e demoni…
Credit Photo: Daichi Doga