Una mostra dedicata all’era atomica a Milano: c’è anche Ken il guerriero

L’era atomica in mostra. Al Museo del Fumetto, a Milano, dal 14 ottobre al 23 gennaio va in scena una mostra molto particolare, legata alla bomba atomica e tutti i suoi annessi.

Una mostra con pezzi unici… C’è spazio anche per Ken

Al museo WOW Spazio Fumetto spazio all’era atomica. L’atomo e l’energia nucleare sono al centro di due importanti storie a fumetti statunitensi degli anni Trenta: “Nel mondo degli atomi” con Brick Bradford e “Il mistero dell’Uomo Nuvola”.

Il contributo italiano alle scoperte fondamentali della fisica nucleare non deve essere dimenticato: viene raccontato nel film “I ragazzi di via Panisperna” (1988), in mostra con il manifesto cinematografico, che prende il nome dalla via in cui si trovava l’Istituto di Fisica a Roma. Il loro lavoro era stato coordinato da Enrico Fermi e ne faceva parte anche il geniale Ettore Majorana, scienziato che scompare misteriosamente nel 1938, la cui vita viene raccontata nel volume a fumetti “Il segreto di Majorana” di Francesca Riccioni e Silvia Rocchi, in mostra con alcune tavole originali.

Il Progetto Manhattan è narrato con grande attenzione ai dettagli nel volume a fumetti “La bomba” di Didier Alcante, Laurent-Frédéric Bollée e Denis Rodier. Le conseguenze dello scoppio di Hiroshima dal punto di vista giapponese si trovano invece nel manga “Gen di Hiroshima” di Keiji Nakazawa. Le pagine di questi fumetti sono in mostra accanto a importanti testimonianze d’epoca, come il numero della rivista Time uscita dopo la resa del Giappone e i numeri di Oggi con servizi su Hiroshima e gli esperimenti di Bikini. La tragedia di Hiroshima è lo spunto anche per una storia di Martin Mystère, “Le mille gru di Hiroshima” di Andrea Cavaletto e Fabio Piacentini, in mostra con una selezione di tavole digitali.

Si focalizzano sulla Guerra Fredda i racconti di due personaggi dai nomi molto vicini: Atomino Bip Bip, amico di Topolino creato da Romano Scarpa nel 1959 e una tavola della celebre storia “Topolino e il Bip Bip-15” (1960), e Atomino, creato nel 1963 da Marcello Argilli e Vinicio Berti per il settimanale a fumetti Il Pioniere.

Accanto a loro troviamo il tarzanide Akim, la perfida Satanik e il simpatico forzutissimo Kolosso. Uno spazio particolare è dedicato a due personaggi che prendono vita proprio da una bomba: Godzilla e l’Incredibile Hulk.

Godzilla, che nel 2024 festeggia 70 anni, è un enorme mostro preistorico risvegliato e potenziato dagli esperimenti nucleari, e sono in mostra alcune tavole realizzate dal disegnatore Alberto Ponticelli per la miniserie “Godzilla: Gangsters & Goliaths”. Per l’Incredibile Hulk, uno scienziato che può trasformarsi in un enorme mostro verde dopo essere stato colpito da una “bomba gamma”, sono esposti i più bei poster e gadget d’epoca insieme a spettacolari tavole di grandi autori del personaggio, come Mark Bagley, Rick Leonardi, Alan Kupperberg.

Presente anche una tavola di “Watchmen”, il capolavoro di Alan Moore e Dave Gibbons che vede nel suo cast Dottor Manhattan, un fisico nucleare che acquisisce immensi poteri dopo essersi ritrovato in un esperimento di fisica subatomica.

Lo scontro tra le superpotenze è rappresentato anche in un’illustrazione di Guido Buzzelli che vede fronteggiarsi l’aquila (Stati Uniti) e l’orso (URSS). Una breve storia di Renzo Maggi “L’anticreazione” è in mostra con tutte le tavole originali e adatta a fumetti un testo del teologo Jörg Zink sui possibili ultimi sette giorni dell’umanità.

Il tema dei rischi che comportano le armi atomiche e l’energia nucleare è al centro anche di due storie di Diabolik, presenti con le più significative tavole originali: “La luce del male” (1998), e “Incubo atomico” (2007). Invece Dylan Dog nel 2023 finisce in un piccolo villaggio in cui una centrale nucleare abbandonata è diventata una sorta di divinità: “La città senza nome” di Gabriella Contu e Giorgio Santucci è in mostra con una selezione di tavole originali. Il fiorente filone post-atomico vede gli autori immaginare come sarebbe il mondo dopo la catastrofe. Tra le tante opere, merita uno spazio particolare il giapponese Ken il guerriero, serie manga e d’animazione molto amata, che nel 2023 festeggia quarant’anni di pubblicazioni. In mostra si trova una copertina di Roberto Ghiddi per il fumetto nell’edizione italiana della Granata Press e due disegni di Masami Suda, un artista che per la serie animata è stato character designer, ideando l’aspetto dei personaggi. Non potevano mancare le tavole de “L’età della catastrofe”, una storia a fumetti dalla serie Lilith. Giornali e documenti d’epoca completano la visione storica dalla percezione collettiva della Bomba, così come è stata usata dalla propaganda, declinata anche nella musica e nelle altre arti, modificando il costume. Dalle gomme da masticare degli anni 1947-1949 (“La bomba americana”) ai premi di bellezza (per “La bionda atomica”), si vede il tentativo psicologico occidentale di limitare il senso di colpa per avere ucciso e insegnato a uccidere e, da parte della comunità scientifica, la responsabilità di consegnare a poteri militari e politici le sorti del mondo. Un percorso inedito originale, dove il fumetto ha parte importante ma non manca la letteratura (la fantascienza in particolare), la saggistica (storica e scientifica) e soprattutto il cinema (da “Il dottor Stranamore” di Kubrick ad “Atomic Café”, da “The day after” a “Quando soffia il vento”) che si collega – in modo non previsto – al film dell’anno (“Oppenheimer”).

Esposti oggetti più o meno di uso comune in qualche modo legati alla radioattività, dalle lampadine agli starter, in collaborazione con il Museo della radioattività.

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